ULTIMO TANGO A PARIGI - secondo tempo - Potenza Trasgressiva

ULTIMO TANGO A PARIGI - secondo tempo - Potenza Trasgressiva

ULTIMO TANGO A PARIGI - secondo tempo

Ho richiuso gli occhi cercando di concentrarmi, la mia girl si dava da fare, ma io non riuscivo a drizzare per bene. Lei ha ripreso ad accarezzarmi le cosce e l'inguine, poi s'è soffermata sui coglioni, massaggiandoli e pizzicandoli con delicatezza.
Ha avvicinato la fava al suo viso e ha strofinato la cappella sulle guance e sulle labbra. Sentivo di nuovo il suo fiato caldo e il profumo della sua pelle scura. Il membro finalmente collaborava, s'ingrossava, s'allungava e s'alzava. Ha cominciato a leccarlo come se fosse una pannocchia da ripulire. Con le sue labbrone carnose, lo ciucciava continuando a massaggiare e pizzicare i coglioni.
E' durato parecchio, ma finalmente son riuscito a raggiungere l'orgasmo. Quando ho riaperto gli occhi, il mio sperma le aveva riempito la bocca ed era atterrato in parte sul dorso della sua mano. Lei l'ha sputato con discrezione in un bicchiere e s'è lavata bocca e mani nel lavandino, vicino al quale c'eran bicchieri, salviette, profilattici, saponi, colluttori, amuchina diluita e lubrificanti, tutti rigorosamente usa e getta.
Dall'altro lato della camera, le ombre di Giuly e del suo boy erano già alla fase 2. Lui la montava da dietro e lei ansimava e godeva come una vacca, con le tette che ballonzolavano ad ogni colpo. E io soffrivo. Soffrivo perchè non riuscivo a capire se la fava ce l'aveva in culo o nella passera.
Forse son troppo vecchio per codeste novità. Ma un conto è far sesso di scambio in due camere separate, un altro è veder la tu donna che fa le porcherie con uno sconosciuto.
La mia girl dalla pelle scura capiva la situazione si dannava l'anima, sorrideva e mi diceva in francese: "Ne pas la regarder, il suffit de penser à moi et à votre plaisir". S'è seduta sul mio basso ventre, e m'ha ricominciato a trastullare con baci e leccate sul torace e sul collo.
La sua lingua girava ogni angolo del mio corpo tranne la bocca. Era graziosa, era brava, niente da dire, ma la molla è scattata quando s'è girata e ha depositato il suo meraviglioso culo davanti alla mia faccia. La passera rasata con cura, le chiappe marroni cosىì rotonde e dure, il buco del culo perfetto, color marroncino più chiaro. Caldo, accogliente, definito da un primo piano che ci potevo contare anche le pieghe! Stupendo... Lei m'ha dato un tubetto di gel e mi fa: "Ungimi bien l'anus et le sphincter avec ses doigts... "
Gl'ho dato qualche leccata perchè era impossibile resistere a cotanta bellezza. Poi, mentre io svolgevo il mio compitino con le dita, s'è chinata in avanti e ho sentito le sue labbra ingoiare di nuovo la fava a riposo. Il risveglio è stato efficace e diretto. Avvertivo il sangue che ricaricava in fretta la pistola. Dovevo, era importante, dovevo concludere anch'io con la classica inculata (perciٍ ho titolato codesto racconto "Ultimo Tango A Parigi". Ve li ricordate Brando e la Schneider?).
Quando ha visto che era bello rigido, ha sorriso con malizia e c'ha infilato un preservativo strano con un grosso elastico alla base. Subito s'è messa a pecora ondeggiando le chiappe e incitandomi a incularla. I suoi movimenti erano irritanti e provocanti, con una mano si è auto-introdotta due dita per poi leccarsele, mentre il mio cazzo incappucciato era ancora duro come il marmo di Carrara.
L'ho penetrata con forza e mi son goduto ogni spinta, stringendole i fianchi e palpando le puppe oscillanti. Ho pompato a lungo, lei gemeva e godeva (o fingeva di gemere e godere) come una maiala. Quando son venuto, la fava intrappolata dall'elastico si sgonfiava a fatica ed era immersa nella massa bianca e trasparente di sborra che colava dal culo fin sui miei coglioni e le cosce di lei.
Dopo un po', son riuscito a sfilare l'elastico e sono andato verso il bidet per lavarmi. Solo in quel momento ho notato Giuly. Lei e il suo boy avevano già finito da un pezzo e si erano nascosti vicino al pannello, assistendo agli ultimi minuti dello spettacolo. Sembrava sconvolta.
Da allora in poi, niente più esperimenti. Siam tornati a Livorno e stiamo più tranquilli. Solo qualche scambio con coppie d'amici e... ognuno in camera sua.

FINE

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